Siamo polarizzati, siamo fluidi, siamo incompresi, siamo figli del Secolo Breve, così breve che le sue generazioni non hanno fatto in tempo a capirsi fra loro che subito ne sono arrivate di nuove, apparentemente ancora più incomprensibili. Siamo diffidenti verso le abitudini altrui e non capiamo perché all’improvviso non sia più accettato scherzare su certe cose. Abbiamo conosciuto nuovi mantra e nuove regole di comportamento, ma il loro scopo ultimo è sempre uno soltanto: permettere la con-vivenza di quasi otto miliardi di persone in uno spazio che per quanto vasto è limitato e a cui ormai non abbiamo lasciato più nessun beneficio del dubbio. La Terra è nuda come il re e crediamo di averne messo tutte le carte in tavola. Noi però restiamo Esseri Umani che ancora non sempre si capiscono. Le nostre singole identità sono fatte da tanti pezzi differenti che interagiscono fra loro e verso l’esterno in modo diverso, nel gioco della convivenza planetaria ognuno parte da un punto di partenza diverso, incontrando percorsi, ostacoli e vantaggi diversi. Da tutta questa serie di considerazioni, che sono tante e complesse e quasi inesauribili in una sola sede, parte la nostra Call for Artist 2021, dedicata al racconto di identità e diversità.
Cosa si intende per diversità? Diverso rispetto a cosa, a quale modello e a quale norma? Se ne esiste una. Diverso rispetto a una maggio-ranza, ma quale? Le donne costituiscono la metà della popolazione mondiale. Diverso come minaccia o come risorsa? La letteratura scientifica ha identificato sette aree secondo cui definirla: orientamento sessuale e affettivo; genere, sesso e identità di genere; etnia; disabilità, età; credo religioso e status socio economico. Sette aree le cui declinazioni e interazioni ci rendono quello che siamo, ai nostri occhi e a quelli degli altri.
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